Non esiste una regola di base che definisca l'importo corretto di un canone di affitto ma ci si basa su una media indicativa che può variare a seconda delle situazioni.
Se state cercando di capire qual'è il giusto importo del canone di affitto per una certa abitazione, sia che siate l'inquilino o il proprietario, il primo passo da compiere è senza dubbio cercare di capire il livello medio della zona in cui sorge l'immobile.
Un ottimo punto di partenza sono rappresentate dalle inserzioni e dagli annunci pubblicati su siti e quotidiani del settore immobiliari che permettono di capire l'andamento generale e calcolare le prime stime di spesa/incasso.
Oppure si può sempre fare una visita in una agenzia immobiliare e affidarsi a loro.
Una formula matematica che definisca un cifra corretta riferita ad un canone di affitto purtroppo non esiste, ma l'esperienza degli anni ci dice che da una locazione si può puntare a ottenere un rendimento di circa il 5/6% del valore dell'immobile, tasse escluse.
Questo calcolo ovviamente è generico e non tiene conto di fattori territoriali e aree geografiche particolarmente fertili come ad esempio le grandi città o i grossi poli universitari che in genere realizzano i migliori rendimenti; così come non considera i piccoli centri rurali o quartieri particolarmente disagiate in cui ci si deve accontentare di redditi minori.
Parlando quindi di 5/6% ci riferiamo alla media dei prezzi di vendita in una particolare zona: quindi possiamo affermare che se un appartamento è valutato intorno ai 150 mila euro, il canone può ragionevolmente assestarsi tra i 7500 e i 9mila euro all'anno.
Questa regola è abbastanza semplicistica e non può essere utilizzata nel caso di alto valore della casa, per esempio per abitazioni di lusso o situate in pieno centro, o in caso di condivisione tra studenti universitari: nel primo caso il rendimento sarà inevitabilmente minore, mentre nel secondo si riesce molto spesso a realizzare risultati molto importanti.
L'ammontare complessivo del canone di affitto deve essere definito con estrema precisione; una volta formalizzato infatti non potrà più essere aumentato, fatto salvo gli adeguamenti Istat periodici.
E' importante infine sottolineare che si possono stipulare contratti di locazione a canone agevolato, stabilendo in questo casi canoni di affitto inferiori in cambio di agevolazioni fiscali per i proprietari.
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